Giovedi, 16/11/1989
Ho seguito con una certa curiosità le elezioni brasiliane, le prime elezioni svolte democraticamente dal 1960 in Brasile.
Due i contendenti: da una parte il “liberista” Fernando Collor de Mello, giovane (appena 40 anni) e atletico (celebre un suo spot elettorale dove si esibisce in qualche maschia bracciata in piscina) dall’altra il grigio e barbuto sindacalista Luiz Inacio Lula da Silva, al secolo Lula.
Come da pronostico, ieri ha vinto il candidato più fotogenico, populista e aggressivo.
Fernando Collor de Mello ha promesso di aprire una nuova fase economica oltre che politica per il suo paese. Per Lula invece è assai probabile che la sconfitta finisca per marginalizzarlo, lasciando il posto ad una sinistra meno massimalista e ad un candidato più moderato.
In questi giorni stiamo tutti pensando a cosa sta succedendo in Europa, dove si stanno aprendo scenari impensabili con i sovietici che stanno lasciando andare per la loro strada praticamente tutti i paesi del Patto di Varsavia, ma se si guarda bene una mappa si nota che anche in America Latina è caduto un Muro: per la prima volta nella storia, tutti i paesi latino-americani (tranne Cuba) hanno governi eletti democraticamente, anche qui è caduto simbolicamente un Muro ed una dopo l’altra sono cadute tutte le dittature militari.
Si, è il migliore dei mondi possibili, come diceva quel famoso filosofo.
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